martedì 23 ottobre 2018

BUON COMPLEANNO "LIBURNIA"!!!




Il 16 settembre 2018 l’Associazione Naturista Umanista LIBURNIA ha compiuto 50 anni!

Il 16 settembre 1968 quattro amici, Fabio Gregorat, Sergio Gregorat, Romano Mantani e Dario Vidmar, stilato il primo statuto, firmarono davanti al notaio Lassiani in Trieste l'atto di fondazione dell'Associazione Naturista Umanista LIBURNIA.

Da allora l’Associazione è stata ed è tuttora portatrice dell’ideale naturista ed ha contribuito al consolidamento  dello stesso a livello locale, nazionale ed internazionale.

Un approfondimento su ciò che la Liburnia ha fatto in questo cinquantennio lo si trova sotto la voce “La storia del naturismo a Trieste e in Italia” sul nostro sito www.liburniats.org  , e in un articolo intitolato “I 46 anni della Liburnia di Trieste” pubblicato sul numero 61 di INFONATURISTA, che aggiorna ulteriormente l’operato dell’Associazione (clicca qui).
L’attività degli ultimi anni è tuttora consultabile sempre sul nostro sito www.liburniats.org .

Ad un inizio pionieristico è seguita una crescita costante, che ha portato negli anni ‘80/’90 ad un numero di soci superiore  alle 500 unità; numero poi risultato in lenta e costante decrescita, forse per una disaffezione della causa naturista, non trovandola più una novità da provare, o forse  per non aver saputo far proprio lo spirito naturista.
Nonostante ciò, in questi ultimi tre anni c’è stata un’inversione di tendenza con l’acquisizione di nuovi soci – tra le dieci e le venti unità annuali – a parziale contenimento delle defezioni, e
a dimostrazione che l’interesse per il mondo naturista non è morto.

"ISTRA" ADDIO


   Chiude l’Autocamp Istra di Funtana/Fontane. 
     Al suo posto un resort tessile.





Le voci si rincorrevano ormai da tempo, eppure la notizia giunta all’indomani di Ferragosto che il Campeggio Istra di Funtana/Fontane nell’Istria croata, dalla stagione 2019 si trasformerà in un resort tessile ha lasciato sconsolati e sgomenti noi e tutti i numerosi seguaci del Naturismo che da oltre 40 anni trovavano un sicuro punto di riferimento all’ombra della sua rigogliosa vegetazione mediterranea. Si realizza così un progetto che ancora una volta sacrifica la natura alla ricerca del profitto immediato.
Già alla fine della stagione 2017 la direzione ci aveva informato sull’esecuzione di “alcuni lavori” destinati asseritamente a migliorare l’offerta turistica: ad aprile di quest’anno, in occasione della consueta visita primaverile, ci siamo trovati di fronte ad un enorme cantiere aperto, brulicante di scavatrici e autocarri, fango dappertutto, tanto che la struttura non è stata agibile praticamente fino alla fine di maggio, e anche in seguito ha continuato a dare un’impressione di totale provvisorietà, con buche mal coperte, rappezzi, ferri ruggini sparsi, rimasugli di cavi elettrici abbandonati qua e là.
Ma quel che è peggio, migliaia di lecci, querce ed altri alberi tipici della costa istriana sono stati sacrificati alla costruzione di una enorme strada larga oltre 20 metri che corre lungo l’intero perimetro della penisola, opera faraonica  quanto assurdamente inutile, completa di rotonde e aiuole spartitraffico, impossibile da attraversare se non in virtù di pochissimi varchi, e che isola di fatto la parte alta del campeggio da quella a mare.
E le romantiche terrazzette ombrose destinate alle tende, che qualche lungimirante progettista aveva concepito in maniera di salvaguardare alberi e sottobosco, sono state totalmente sbancate per fare posto a nuove piazzole “luxury”: una desolante teoria di riquadri di ghiaia, tutti uguali, tutti senza un filo d’ombra, che più di una sorridente vacanza richiamano l’immagine di un accampamento di terremotati.
E quest’estate è giunta la notizia della definitiva trasformazione: altre migliaia di alberi verranno abbattuti, questa volta per lasciare posto a piscine, scivoli e giochi d’acqua, piazzette lastricate di cemento, con boutiques, pizzerie e bar con musica a palla e intrattenimenti di vario genere, esattamente come per altre migliaia di villaggi turistici di tutto il mondo. Il tutto, beninteso, destinato esclusivamente ad un pubblico rigorosamente provvisto di costume da bagno.
Peccato. Amavamo il campeggio Istra proprio per i suoi alberi, per le sue pietre, per la sua terra rossa, per i suoi scoiattoli e le sue lepri. Lo amavamo per la possibilità che offriva di un sereno rapporto con la natura e che ne faceva un posto speciale, un posto del cuore. Di un altro banale resort a 5 stelle non sappiamo proprio che farcene.

NOTIZIE DA "IL PICCOLO"


RIVISTA INF FEDERATION FOCUS




Riceviamo dalla FENAIT e alleghiamo il numero di ottobre della rivista INF FEDERATIONS FOCUS (in lingua inglese).



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